Salta
Spedizione gratuita da 100 CHF: attualmente circa
benuta

Fibre naturali - la lana

La lana è uno dei materiali naturali più antichi di cui l’uomo abbia mai fatto uso. Al giorno d’oggi si dispone di prove documentate dell’utilizzo delle fibre di lana per la produzione di vestiario, coperte ed in genere di materiale termoisolante già a partire dal 4000 a.C. Nel campo della realizzazione dei tappeti lana, cotone e seta sono state a lungo le uniche materie prima a cui poter far ricorso.

La lana di pecora si distingue per l’eccezionale lucentezza e la proprietà di non lasciar penetrare facilmente le particelle di sporco al suo interno, la cui portata è significativamente influenzata dalla grassezza del pelo. La lana delle pecore cresciute in alta quota risulta essere particolarmente grassa ed oliata, ma anche l’età dell’animale gioca anch’essa un ruolo preminente a questo rigurado. La lana degli animali più giovani, ad esempio, è spesso inadatta per la produzione di tappeti orientali; soltanto da un’animale maturo si possono ricavare infatti delle fibre di lana abbastanza robuste per tale scopo. Un ulteriore fattore da prendere in considerazione è la parte del corpo della pecora da cui proviene la lana. Le fibre più morbide e delicate sono ottenute dal collo e dal ventre dell’animale, che danno origine alla cosiddetta lana cork. Spostando l’attenzione sui tradizionali paesi produttori di tappeti, l’Iran con i suoi vasti altopiani è piuttosto autarchico per quanto riguarda l’approvvigionamento di lana, mentre il Pakistan necessita dell’importazione di lana neozelandese o australiana. La lana di pecora è e rimane ancor oggi la materia prima più utilizzata per la realizzazione dei tappeti annodati a mano e viene utilizzata per tutte le loro componenti, inclusa la trama tessile e l’ordito. La lana di capra, al contrario, viene al giorno d’oggi utilizzata solo per l’ordito e non più per la trama tessile in sè. Anche il pelo di cammello viene di norma evitato per la sua minore resistenza, mentre ne viene apprezzata invece la varietà delle sfumature. Il kashmir è particolarmente popolare in virtù della sua fama di filato estremamente soffice e pregiato. La lana di cachemire non viene ricavata tramite la classica tosatura, ma pazientamente estratta tramite un apposito pettine dal vello dell’animale. La laboriosità di questo caratteristico procedimento rende il kashmir quanto mai prezioso. Ad essere alquanto rinomata al pari della lana kashmir è la finissima fibra d’angora, conosciuta anche come mohair. Prima che si possa procedere alla produzione di un tappeto numerosi passaggi intermedi devono però essere intrapresi per preparare la lana.

Al termine della tosatura la lana viene suddivisa in differenti qualità. Una volta pulita e lavata, la lana viene cardata per eliminare le fibre più opache. L’azione della cardatura non è per niente dissimile dal pettinare o spazzolare. In tempi moderni spesso e volentieri questa viene effettuata a macchina, ma in alcuni villaggi o tribù nomadi sopravvive ancora la pratica della cardatura a mano. Parimenti la filatura viene tutt’oggi portata a compimento sugli altopiani iranici con l’ausilio della caratteristica rotella da filatura.

La struttura chimica della lana ricorda il modo in cui sono disposte le molecole della seta, ed in quanto fibra naturale è particolarmente suscettibile alle influenze ambientali indesiderate. La lana è però significativamente più grossolana del cotone. Poiché la fibra di lana possiede l’apprezzabile capacità di ritornare alla sua forma originaria anche dopo essere stata tirata o compressa, le fibre di lana sono tra le più forti e resistenti fra le fibre naturali. Inoltre le fibre di lana risultano essere molto adatte per essere intrecciate fra di loro, un fattore questo che conferisce una certa robustezza persino ai filati a trama rada. In virtù di tutte le considerazioni sopraelencati la lana risulta essere un materiale particolarmente gradito all’industria tessile. I tappeti di lana offrono un contributo senz’altro positivo alla termoregolazione della casa, perché grazie alla loro trama tessile particolarmente aerosa trattengono bene il calore accumulato, fungendo così da isolatori termici. La lana di pecora resta così una fedele compagna dell’uomo nella lotta contro il freddo dal tempo di quando gli antichi pastori sfruttavano il calore emanato dalle pecore nelle stalle e nelle grotte per riscaldarsi. La lana è altresì idrorepellente, rilasciando facilmente all’ambiente l’umidità assorbita. Se posto in locali permanentemente umidi, però, un tappeto di lana potrebbe irrimediabilmente ammuffire.

Siccome la lana inoltre smarrisce difficilmente la colorazione originaria e non s’infiamma così facilmente ad essa si fa spesso ricorso nel campo dell’interior design. Per poter godere a lungo del proprio tappeto in lana sarebbe il caso di prestare particolare attenzione a fattori quali tarme ed umidità, che potrebbero creare non pochi problemi.



Il tuo team di stile benuta

Compra ora

Potrebbe interessarti anche